lunedì 19 novembre 2012

SOS, Rischio deportazione nel Deserto del Sahara



Ricevo richiesta di aiuto, dal Centro di detenzione Shurman, vicino a Zawya, circa 150 profughi Africani, di cui 30 profughi Eritrei, rischiano la deportazione verso il nulla nel deserto, ora come ai tempi del Colonnello, i profughi dell'Africa Sub Sahariane vengono prelevati con la forza dai centri di detenzione, caricati sui famosi camion container, stipati come delle bestie, costretti a viaggiare per giorni senza cibo ne acqua, al punto di bere le proprie urine pur di sopravvivere. I militari libici gli stanno scaricando nel deserto a Sud al con fine con il Niger e Chad, dove rischiano di morire di fame e di sete, già 500 migranti dell'Africa Occidentale nelle settimane scorse sono stati abbandonati nel deserto libico. La notizia di questi abbandoni è giunta da alcuni africani che sono stati deportati al confine sud, sono stati soccorsi dai passeurs, hanno potuto comunicare telefonicamente, con i loro compagni rimasti nei centri di detenzione, mettendoli in guardia dal pericolo che gli attende. Questa prassi già utilizzata dal precedente regime, mettendo in pericolo la vita di migliaia di esseri umani, sono centinaia le persone che hanno perso la vita in queste deportazioni che sono delle vere crimini contro l'Umanità. Da questa prassi traggono vantaggio i trafficanti di esseri umani, i pochi che riescono a sopravvivere finiscono nelle loro mani, e vengono tenuti in ostaggio finché non pagano per riprendere il loro viaggio.
Nel Centro di detenzione Shurman, ci sono delle persone malate gravemente, che sono in pericolo tra la vita e la morte, non ricevono cure mediche, nelle settimane scorse, alcuni operatori dell'UNHCR si erano presentati in questo centro per portare in ospedale le persone in gravi condizioni, i militari di guardia hanno impedito, che le persone bisognose di cure mediche lascino il centro di detenzione. Quanti sono i profughi che perdono la vita nei centri di detenzione in Libia, per mancanza di cure mediche, per maltrattamenti e pestaggi dei miliziani che presidiano diversi centri, gli spari contro i profughi che causano morti, tutto questo la responsabilità ricadrà sul governo del paese.
Urgente!!!, la Comunità Internazionale intervenga sulle autorità libiche, perché rispettino le leggi internazionali in materia dei diritti umani, diritti dei richiedenti asilo e rifugiati, ma sopra tutto rispettino la Dignità Umana di queste Persone. Non è tollerabile che degli esseri umani vengano abbandonati nel deserto sapendo certamente che rischiano la vita, sarebbe un omicidio di stato. Il Parlamento Europeo e l'Italia hanno il ruolo chiave per una soluzione rispettosa dei diritti fondamentali di queste persone, che oggi stanno sopportano soprusi, abusi e pestaggi a causa della politica di esternalizzazione dei propri confini dell'Europa, che ha delegato a questi paesi il controllo del flusso dei migranti e profughi. La responsabilità dei crimini commessi sulla vita di questi profughi è una responsabilità anche dei governi europei che hanno siglato accordi, finanziato il sistema di questi paesi che stanno causano sofferenze indicibili fino alla morte a centinaia di profughi e rifugiati nel nord Africa. Chiedo che il Parlamento Europeo faccia chiarezza sulle scelte di alcuni stati membri e sulle pressioni esercitate sulla sponda sud del mediterraneo e le conseguenze di tutto ciò.
don Mussie Zerai

Nessun commento: