martedì 7 febbraio 2012

Lettera aperta al Console Generale d'Italia a Tripoli


Gentile Dr. Pierluigi D'ELIA,
Console Generale d'Italia a Tripoli

Le scrivo per chiederLe un aiuto. Si tratta di 335 profughi eritrei, etiopi, sudanesi, più una ventina di bambini che erano partiti il 22.03.2011 da Tripoli, che tutto ora non si sa nulla che fine hanno fatto? Nei giorni successivi alla loro partenza si era parlato che la loro imbarcazione forse e stata colpita da militari che non si sa, se sono militari della Nato o le forze antigovernativi che erano in lotta contro il regime di Gheddafi, o pure se sono stati i militari di Gheddafi stessi a colpire questa barca con abbordo quasi 400 persone.
Ci risulta che chi ha organizzato il viaggio in collaborazione con gli ufficiali del regime di Gheddafi sono due eritrei che sono ancora in Libia: i loro nomi Abdel Razaq 17390925 questo era il suo telefono, la sua complice che si fa chiamare Mitu 18633755. Questi due persone sono responsabili per aver organizzato il viaggio e quello che accaduto a queste persone.
Il 90% delle persone che erano abbordo sono di nazionalità eritrei, intere famiglie scomparse nel nulla. Ora le loro famiglie vogliono sapere cosa è succeso? che fine hanno fatto i loro cari?
Le chiedo se per favore potrebbe fare una ricerca in Libia a Tripoli,  le famiglie, che continuano a chiderci aiuto.
La prego di darci una mano a chiarire questa vicenda, per dare una risposta alle famiglie è mettere anche un punto fermo a tutta questa tragica storia.
La ringrazio fin d'ora per quello che potrà fare per fare luce su questo dramma che ha colpito centinaia di famiglie in Eritrea e Etiopia.
Don Mussie Zerai

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