domenica 13 febbraio 2011

CITTADINI ETIOPI OCCUPANO CATTEDRALE DI OSLO

In Norvegia decine di cittadini etiopi occupano la Cattedrale di Oslo: chiedono il permesso di soggiorno

Cattedrale di Oslo

CITTADINI ETIOPI OCCUPANO CATTEDRALE DI OSLO- Ieri sera 62 etiopi hanno occupato la cattedrale di Oslo. Sono tutti senza permesso di soggiorno, la loro richiesta di asilo è stata respinta anche se alcuni vivono in Norvegia da oltre 15 anni: sono pronti a restare nella chiesa fino a quando non verrà loro assicurato che potranno rimanere nel paese. Tra gli occupanti, anche una famiglia con cinque figli, tre dei quali sono stati portati in ospedale. Come scrive il quotidiano Dagbladet, non è ancora chiaro quanti degli etiopi abbiano iniziato uno sciopero della fame. A distanza di poche settimane dalla vicenda di Maria Amelie, in Norvegia si riaccende il dibattito sulla politica norvegese sull’immigrazione. “Viviamo nella paura di dover tornare nel nostro paese” ha detto Bizualem Beza, portavoce del gruppo, spiegando che gli etiopi temono ritorsioni in patria a causa delle posizioni politiche dei loro parenti. “Molti di noi vivono qui da anni, abbiamo trovato lavoro, abbiamo messo su famiglia, abbiamo trovato una casa”. Molto severo però il commento di Per Sandberg, membro della commissione parlamentare giustizia: “è un ricatto, gesti del genere non servono alla loro causa”. Sandberg ricorda che ogni domanda di asilo è stata esaminata singolarmente e che in Norvegia ci sono regole precise che tutti devono rispettare. Olav Dag Hauge, decano della cattedrale, ha detto di non sapere che gli etiopi stessero progettando un gesto così eclatante. “Comprendo la loro insicurezza” ha però dichiarato, dicendo pure di non avere alcuna intenzione di chiamare la polizia per uno sgombero, nonostante la chiesa non sia il posto migliore dove far alloggiare dei bambini. “È comprensibile che dopo tanti anni in Norvegia chiedano un chiarimento sulla loro condizione. Considerano la chiesa come un luogo sicuro: sto lavorando per ottenere una soluzione insieme alle autorità competenti”.

Antonio Scafati

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