mercoledì 2 febbraio 2011

ANSA: Fiaccolata al Campidoglio per la liberazione degli ostaggi nel Sinai

La fiaccolata in Campidoglio. Alcune centinaia di persone hanno partecipto sulla scalinata del Campidoglio, a Roma, ad una fiaccolata per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica italiana e internazionale sugli oltre 200 immigrati, in gran parte eritrei, sequestrati da più di due mesi nel Sinai egiziano. Uno striscione con su scritto "Per la liberazione dei profughi sequestrati nel Sinai" campeggiava ai piedi della scalinata del Campidoglio. La manifestazione era stata promossa, tra gli altri, dal Consiglio italiano per i Rifugiati (Cir), dall'Agenzia Habeshia, dall'Associazione "A Buon Diritto" e dal Centro Astalli. Numerosi i cittadini romani che hanno voluto così testimoniare la loro solidarietà alle persone tenute in ostaggio dai predoni nel deserto. Nel corso della manifestazione, il sindaco Gianni Alemanno, che indossava la fascia tricolore, è sceso a dare un saluto ai manifestanti, intrattenendosi con alcuni degli organizzatori della manifestazione, con Luigi Manconi di "A Buon Diritto", con Savino Pezzotta e Christopher Hein, rispettivamente presidente e direttore del Cir, e con padre Giovanni Lamanna, del Centro Astalli. Il capo della Giunta capitolina ha affrontato con tutti loro l'altra annosa questione dei somali che occupano la loro ex sede diplomatica di via dei Villini. L'incontro alla Farnesina. Nella mattinata, i promotori erano stati ricevuti al Ministero degli Esteri da tre sottosegretari, Stefania Craxi, Alfredo Mantica ed Enzo Scotti. "Abbiamo chiesto di individuare con precisione i luoghi dove gli immigrati vengono tenuti in ostaggio dalle bande di predoni - ha detto il presidente di 'A Buon Diritto' Luigi Manconi - Vista la situazione caotica che c'è in questo momento in Egitto possiamo solo cercare di evitare che le condizioni dei sequestrati peggiorino ancora". A tenere i contatti telefonici con i profughi è sempre il direttore dell'Agenzia Habeshia, don Mussie Zerai, un sacerdote di nazionalità eritrea. I sequestratori infatti permettono ai prigionieri di effettuare chiamate con il cellulare per convincere i familiari a pagare un riscatto di circa 7 mila euro per ognuno di loro. Don Zerai ha riferito ancora una volta di violenze di ogni tipo che gli immigrati dicono di subire, in particolare le 15 donne e ragazze. La Farnesina si è impegnata a intervenire, attraverso i canali diplomatici possibili, nella vicenda del Sinai egiziano. Le altre adesioni. Fra i manifestanti, c'era anche Laura Boldrini, portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. "L'Egitto - ha detto la funzionaria dell'Onu - in questo momento sta affrontando una grave prova, ma questo non deve far passare in secondo piano la sorte di queste persone tenute in ostaggio nel suo territorio". Le Acli e il Cisp-Sviluppo dei popoli erano presenti alla fiaccolata sulla scalinata del Campidoglio. Antonio Russo, responsabile dell'immigrazione per le Acli: "Il silenzio della comunità internazionale e dell'Europa in particolare - ha detto - desta angoscia e preoccupazione. Questa drammatica situazione è una delle conseguenze della politica europea di chiusura delle frontiere che sempre più, attraverso la costruzione di muri fisici o legali e amministrativi, allontana le persone che cercano protezione dal nostro continente".

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