mercoledì 25 agosto 2010

La nuova immigrazione nello Ionio Sbarco con veliero da 250.000 euro

L'imbarcazione intercettata a Guardavalle nello Ionio Una ventina di clandestini costretti a gettarsi in mareCATANZARO (25 agosto) - Motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza stanno effettuando ricerche nel tratto di mare tra Santa Caterina dello Ionio e Guardavalle, per trovare eventuali dispersi dello sbarco avvenuto la notte scorsa. Le ricerche, al momento, non hanno dato esito. Gli immigrati rintracciati a terra, infatti, hanno raccontato che a bordo del veliero, poi intercettato ad una ventina di miglia dalla costa, erano in una sessantina e che gli scafisti, per accelerare le operazioni di sbarco, hanno costretto una ventina di loro a gettarsi in mare. Il veliero, secondo il loro racconto, ha gettato l'ancora ad un centinaio di metri dalla riva ed i primi sbarchi sono avvenuti con un gommone che è stato trovato al traino dell'imbarcazione. Poi gli scafisti hanno deciso di far gettare a mare gli ultimi immigrati rimasti a bordo ed hanno preso il largo. Le forze dell'ordine, comunque, non hanno certezze circa la presenza di dispersi in mare, anche perchè molti degli immigrati trovati a riva avevano gli abiti bagnati, il che potrebbe voler dire che anche coloro che sono stati gettati a mare sono comunque riusciti a raggiungere la costa. Lo sbarco, secondo quanto hanno raccontato gli immigrati, è avvenuto intorno alle 22.30 di ieri sera, ma l'allarme è scattato solo dopo la mezzanotte. Ha un valore stimato di circa 250 mila euro, il veliero a bordo del quale una cinquantina di clandestini afghani sono giunti sulle coste calabresi. Si tratta di un'imbarcazione di 16 metri dotata anche di un motore entrobordo. Lo si è appreso in ambienti investigativi. La circostanza conferma il cambiamento della strategia usata dagli scafisti, che adesso non si affidano più a vecchie navi a perdere da abbandonare sulla battigia, ma ad imbarcazioni di lusso. Negli ultimi mesi, per gli sbarchi sulle coste calabresi, infatti, sono state usate due barche a vela, un potente gommone e, il 19 agosto scorso, addirittura uno yacht. Il veliero, scortato da una vedetta della guardia di finanza, è giunto nel porto di Roccella Ionica dopo una navigazione di otto ore. Dopo la scoperta dello sbarco, è stato dato l'allarme a tutte le unità navali presenti nel mare Ionio che hanno bloccato tre imbarcazioni «sospette». L'attenzione degli investigatori, però, si è concentrata sul veliero, intercettato da un guardacoste della Marina militare di Taranto a 25 miglia al largo di Punta Stilo, nel reggino. Sul posto è intervenuta poi una motovedetta della guardia di finanza che ha preso in consegna l'imbarcazione scortandola nel porto di Roccella. I due occupanti, un ucraino ed un palestinese, vengono adesso interrogati dagli investigatori. Al traino del veliero, i finanzieri hanno trovato un gommone a motore che sarebbe stato usato nelle prime fasi dello sbarco dei clandestini.

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