lunedì 22 febbraio 2010

Ferito con la mannaia nel Palazzo per Rifugiati

"L'assessore comunale alle Politiche Sociali Sveva Belviso ha detto che il luogo dov'è avvenuto l'episodio "non è un centro di accoglienza ma uno stabile occupato dove vivono nell'illegalità persone uscite dalle strutture di accoglienza". L'assessore ha inoltre detto che l'amministrazione "sta lavorando per dare un nuovo volto alle politiche di aiuto a queste persone" Questa tragedia sfiorata, poteva essere evitate se fossero state accolte le segnalazioni fatte dai rifugiati stessi alle forze dell'ordine per ben 5 volte, l'aggressore stando alle testimonianze dei abitanti del palazzo di via Arrigo Cavaglieri, e persona con disturbi mentali, andava allontano dal palazzo e curato in un centro adeguato. Ben cinque volte segnalato alle forze del ordine ma nessuno ha fatto qualcosa per aiutare questa persona ed evitare una tragedia che poteva essere molto grave. L'assessore alle Politiche Sociali Sveva Belviso, parla di persone che vivono nell'illegalità, noi rispondiamo persone costrette a vivere nel degrado da un sistema di accoglienza inefficiente, totale abbandono dello stato che gli ha accolti sulla carta, ma nei fatti e assente. Queste persone d'anni attendono una soluzione dignitosa, rispettosa delle loro esigenze di famiglie, di donne sole con figli, di copie che progettano di fare famiglia, voglia di integrarsi nella società. Non in quello che ha sempre proposto la politica di non accoglienza del Comune di Roma, i soliti centri di accoglienza che sono delle soluzioni di emergenza dai quali ci sono già passate queste persone non hanno risolto il problema. Serve un progetto di integrazione fuori dai centri di accoglienza distribuendo queste persone in dei appartamenti come fanno tutti i paesi civili del Nord Europa. Non serve creare dei ghetti, spero che via Padova di Milano abbia insegnato qualcosa. Non serve a nessuno criminalizzare i rifugiati di via Arrigo Cavaglieri, descrivendoli come persone che vivono nell'illegalità, quando lo stato non fa il suo dovere verso queste persone, riconosciute dallo stesso stato bisognosi di protezione umanitaria o status di rifugiati politici. Il Comune di Roma dice di spendere 36 milioni di euro per l'accoglienza, ci chiediamo come è dove gli spendono tutti questi soldi? quanti sono i beneficiari? La capacità di accoglienza del Comune di Roma sono solo 2000 posti, si spende 50 euro al giorno per ogni richiedente asilo o rifugiato accolto a Roma? Attendiamo risposte e soluzioni reali per integrare queste persone, non per rimandare il problema con soluzioni di emergenza. Mussie Zerai

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